Alessandro Artese
26 marzo 2008
Caro Alessandro... S.T.T.L.
Marina
26 marzo 2008
Questa mattina, come tutte le mattine, ho comprato il solito quotidiano poi, visto che lavoro lontano da Bologna, mi è venuta l'idea di comprare anche il Carlino, che non compro mai, ma oggi avevo voglia di leggere le notizie della mia città.
Non ho mai creduto, né lo farò ora, a segni premonitori o a occulti disegni del destino; però questa mattina ho comprato il Carlino e ho letto con sgomento e dolore della morte di Alessandro Artese.
Allora mi sono collegata al sito dell' Associazione dei Minghettiani quasi fosse l'unico modo per me, ora, a centinaia di chilometri di distanza da Bologna, per trovare ricordi di una persona straordinaria che ho avuto la fortuna di conoscere proprio grazie all'Associazione.
I miei ricordi di Alessandro Artese sono tutti legati al Minghetti, alla nostra scuola, che abbiamo frequentato in anni e tempi diversi, e al piacere che abbiamo avuto di scambiarci le diverse esperienze e i diversi climi (il dopoguerra per lui, il sessantotto per me) che abbiamo vissuto a palazzo Lambertini. Sia lui che io avremmo voluto fare i professori di Lettere poi, per entrambi, la vita ha disposto diversamente e anche questo ci siamo raccontati perché entrambi, nonostante le reciproche attività professionali lontane dalla letteratura, abbiamo sempre coltivato, e mantenuto vivo negli anni, l'amore per la cultura umanistica.
Ho incontrato Alessandro Artese l'ultima volta, per caso, una mattina dello scorso agosto in via Calvature; l'ho trovato dimagrito e anche un po' sofferente; doveva fare una visita di controllo nel pomeriggio e confidava nel suo buon esito. Ci siamo raccontati i reciproci malanni, ci siamo complimentati per come li abbiamo affrontati, ci siamo fatti gli auguri. Non ci siamo più visti.
Voglio salutarlo per l'ultima volta attraverso il sito dell'Associazione dei Minghettiani che, dopo la scomparsa di Claudio Naccarato e Furio Bosello, proprio Alessandro ha sempre sostenuto con generosa e intelligente energia, con la cura attenta e costante che si riserva a una creatura molto amata.
Voglio ringraziarlo per i bei pomeriggi trascorsi nel suo studio a parlare del Minghetti di oggi e del "nostro" Minghetti, di quello che ognuno di noi porta nel ricordo, dei ricordi che sono stati raccontati e condivisi, di quella originale congerie di compagni di scuola di tante diverse età che, come succede a scuola, hanno compiuto un indimenticabile percorso di vita insieme.
Anna Bassi